Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/407

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La Bergamini si difese. Non era lei che l’obbligava ad interromperli; anzi, lei avrebbe fatto qualunque sacrifizio; ma sua nipote non voleva: era orgogliosa e le premeva di esser libera, indipendente.

Lucia non aprì bocca di fronte a tali accuse; non protestò. Solo i suoi occhi fissi in quelli di Antonietta dicevano il suo pensiero: si può forse studiare sentendosi rinfacciare tutti i giorni quello che si mangia, quello che si costa?

Nel prender congedo, quando si trovò davanti all’Angelica, la serrò al suo cuore, e la tenne alcuni momenti abbracciata.

— Tu dovevi essere la mia compagna... e invece mi tocca partire sola. Beata te!... Io sono contenta della tua felicità!... Addio. Ricordati di me qualche volta.

Anche le altre l’abbracciarono.

Gli uomini le strinsero la mano. Ella salutò tutti con serena cordialità; era tornata padrona di sè. Andava coraggiosamente incontro al suo destino di fanciulla povera, senza bellezza, invano baciata in fronte dal genio.