Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/411

Da Wikisource.

— 413 —

dere che mi voglia tanto male... Via, mi conceda almeno due parole.

— È inutile.

Egli le prese una mano e la obbligò a rimettersi a sedere.

— Siamo qui, in casa d’altri... di che teme?... Non mi faccia di questi affronti.

— Dica che non mi ha teso un tranello, se ha coraggio!... — E lo guardava fìsso con i suoi occhi limpidi e penetranti.

— Oh! un tranello!... Perchè parla così?... Ho saputo dal portinaio che ella era qui... e sono... salito...

— Quante menzogne... Mi fa pietà.

— Vorrei fosse vero! Vorrei che aveste veramente pietà di me... Maria, siate buona, lasciatevi commuovere... dite di sì... Vi prego... Qui ai vostri piedi...

— Io voglio essere rispettata. Via! Mi lasci.

— No, finchè non avrai acconsentito a divenire mia moglie.

—.Saprei morire piuttosto.

— O Maria, Maria, guarda come parli. Non farmi impazzire... Guai a te! Pensaci.

Ella vide allora in quel volto così bello, di una dolcezza così affascinante, ella vide l’espressione cattiva, quasi feroce, che già conosceva, e un tremito l’assalse.

— Tu tremi? Vuol dire che hai paura, che ti senti debole. Non ribellarti. La debolezza è