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stampe e dei gessi, che egli aveva acquistati con molto criterio e buon gusto. Leonardo era felice di potersi occupare così; e la sua esperienza e le svariate cognizioni che possedeva tornavano utili all’impresa. In una grande sala avevano disposto, in ordine cronologico, una bella raccolta di copie, dipinte da buoni esecutori, dei quadri più celebri che figuravano nei principali musei italiani. Di quelli che si trovano all’estero, Venturi aveva acquistate molte stampe e fotografie. I quadri originali, circa un centinaio, erano riuniti in due sale a parte.

I gessi rappresentavano le statue più famose dell’Antichità e della Rinascenza. Quadri e statue avevano grandi cartelli che dicevano il titolo dell’opera e il nome dell’artista, indicando il tempo in cui egli era vissuto e i titoli delle sue opere principali. La prima domenica d’ottobre Leonardo tenne la sua prima conferenza ed ebbe un vero successo.

I suoi figliuoli non l'avevano mai visto così contento.

— Col tempo — diceva Paolo — penseremo anche all’arte moderna, ma bisogna andare adagio. Intanto vedete già come vi s’interessano questi uomini del popolo? E anche le donne: avete visto quella vecchia come piangeva quando Leonardo descrisse la morte di Raffaello? Vi dico che vi sono tesori di entusiasmo e di tenerezza in queste anime neglette. Tutto sta nel-