Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/50

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vertirmi, per ballare un po’ liberamente con Luciano. Mi ha tanto pregata e mi regala il costume di maschera, un amore di costume.

„Ma per carità, Maria, non dirlo a nessuno. Neppure all’Antonietta. La mamma non sa, crede che me l’abbia procurato la Bergamini per poche lire da una cantante, che vende tutta la roba di teatro perchè si sposa.

Maria l’assicurò del segreto; poi restò muta; si sentiva serrare il cuore. Dopo alcuni istanti, quasi inconsapevolmente domandò:

— L’ami molto?

— Luciano? Mi piace. L’amerei davvero se mi sposasse. Ma non sarà lui quello. Suo padre vuole che sposi una ricca e Luciano pensa certo che suo padre ha ragione. E me lo dice, capisci? Oh, non ha cuore! In compenso è sincero. Gli piaccio e se avessi una dote mi sposerebbe subito; così... si guarda dal compromettermi...

— Non lo credevo così basso — si lasciò sfuggire Maria. — Se fossi io al tuo posto gli farei vedere tutto il mio disprezzo.

Eugenia la guardò atterrita.

— Oh! perchè tu non ami e non senti il bisogno di amare! Ho fatto male a confidarmi con te; sei troppo esagerata. Sei come l’Antonietta. È proprio vero che le donne di talento hanno il cuore freddo e il sangue calmo come il latte. Beate voialtre che vivete soltanto con la testa, come dice Luciano: avete meno tormenti.