Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/56

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— Giacchè siamo soli posso lavorare qui. Tu leggerai probabilmente.

Riccardo sorrise e sedette di fronte alla maestrina, dall’altra parte della tavola.

— Scusa, Maria, un momento: dove sono andati tutti?

Ella rispose, senza levare gli occhi dal quaderno che stava aperto davanti a lei:

— La tua mamma... dev’essere dalla signora Bergamini; Eugenia ha detto che aveva sonno; ma credo che sia andata disopra anche lei; il babbo sarà nella galleria tra i suoi quadri, e Angelica è andata, da un pezzo però, a mettere a letto i bambini.

— M’è parso di vederla in portineria con Giuditta e Cecilio Pesti. Entrando ho sentito la sua voce; poi s’è fatto un gran silenzio, probabilmente perchè passavo io. Ho tirato diritto; ma il profilo d’Angelica mi par d’averlo visto.

Maria disse qualche parola per scusare l’Angelica, che andava qualche volta a chiacchierare colla figliola della portinaia; poi, afferrata la penna, si concentrò nel suo lavoro e non parlò più. Le dispiaceva di dover mentire e provava una sorda collera contro Angelica ed Eugenia che erano andate a confidarle i loro pettegolezzi e i loro sotterfugi.

Riccardo prese da uno scaffale un libro di geologia e si mise a leggere.

Egli era portato agli studi scientifici e sarebbe