Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/94

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— Bene! benissimo! Cattivo politicante, ma egregio sportman.

— Lasciamo la politica che non è di tua competenza. Se andiamo in barca bisognerà che tu remi, perchè non ci sono uomini disponibili alla società.

— Ci sono io! — esclamò Isidoro. — Sono stato canottiere anch’io ai miei tempi.

— Le signorine ci onoreranno della loro compagnia?

— Ben volentieri...

— Certo... Bisogna interrogare mia zia...

Il capitano andò in missione presso gli anziani; e subito si levò un brontolìo acuto dal tavolino dei giuocatori.

— Sicchè, le signore non vogliono onorarci? E lei, signor Viti?

Il vecchio pittore s’arricciò i baffi. Egli teneva compagnia alle signore.

La vedova Arquati continuava a brontolare. Si rodeva che suo figlio potesse trovarsi con l’Antonietta in maggior libertà. Temeva sempre che si amassero, nonostante il loro contegno reciproco, quasi freddo, da parte del capitano, quasi sprezzante da parte della fanciulla. Cercò di mandare a monte la gita, facendo osservare che le ragazze non potevano andare sole con i tre giovinotti. Tutta Pavia ne avrebbe parlato.

— Andrò io a far da paracadute — disse