Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/93

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pure, Antonietta aveva detto che mentivano! Era sincera l’Antonietta con lei? E se era sincera, vedeva giusto? Non poteva ingannarsi?...

Intanto Paolo Venturi, avendo sentito che ella era una maestra e che aveva insegnato a Saronno, la interrogava con interesse sulle cose di scuola: sulle allieve che aveva avute a Saronno, su quelle che aveva a Milano: sui vantaggi e pesi della carriera.

Il capitano, dopo aver preso parte per qualche istante alla conversazione generale se n’era staccato a poco a poco per parlare con l'Antonietta. Dalle parole che giungevano al suo orecchio, Maria capì che riprendevano un discorso recentemente lasciato in tronco. L’Antonietta rideva con una certa affettazione; poi si volgeva al Venturi e a Maria entrando nel loro discorso come per liberarsi del capitano. Ma questi la richiamava subito a sè. Nel medesimo tempo, dando un’occhiata all’altra estremità della veranda, Maria notò che la signora Arquati, pure sembrando molto attenta al giuoco, sorvegliava tutti i movimenti di suo figlio e di Antonietta. Voleva proporre una passeggiata in giardino, allorchè dall’altro gruppo, Claudio Bertalli, apostrofò Paolo Venturi.

— O canottiere! non ci meni un poco nella tua barca?

— Certo. Anzi, ho fissato la barca grande da ieri, sapendo che arrivava la signorina.