Pagina:Speraz - la Dama della Regina.pdf/108

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V.

Gli ufficiali francesi aspettavano in piazza l’arrivo dei signori. Alcuni sedevano davanti alla sedicente bottega di caffè, botteguccia oscura dove si vendeva assai più vino che moka; altri passeggiavano sbirciando le ragazze che apparivano qua e là, e scappavano vedendosi osservate. Anche il vecchio duomo meritò qualche attenzione; ma sopra tutto gli ufficiali presero a considerare lo stemma della Serenissima col leone di San Marco. I più non l’avevano mai veduto il leone d’oro in campo rosso, il leone alato che posa le zampe posteriori sul mare azzurro in atto di camminare — per cui fu detto il leone andante — e le anteriori sulla terra verde, alzando la zampa destra per sostenere il libro dell’evangelo, aperto alla pagina dove sta scritto: «Pax tibi Marce evangelista meus».

Un ufficiale nemico di Venezia lo spiegava ai suoi più giovani compagni, non senza qualche ironia:

— Vedete? Il leone cammina sul mare e sulla terra; vuol dire che Venezia comanda sul mare