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la dama della regina 157

— Di Andrea Chénier. Durante la sua prigionia alla Conciergérie egli sentiva i lamenti di una giovinetta prigioniera, e sebbene oppresso e triste a sua volta, diede forma poetica ai pensieri della fanciulla. Ecco, le due ultime strofe lo dicono.

Bianca riprese il manoscritto e lesse:

«Ainsi triste et captif, ma lyre, toutefois,
«S’évellait écoutant ecs plaintes, cotte voix,
«Ces veux d’une jeune captive.
«Et secouant le joug de mes jours languissants,
«Aux douces lois de vers je pliais les accents
«De sa bouche aimable et naïve.

«Ces chants de ma prison temoins harmonieux
«Fairont à quelque amant dee loisirs studieux
«Chercher quelle fut cette belle:
«La grace décorait son front et ses discours:
«Et comma elle craindront de voir finir leurs jours
«Ceux qui les passeront pres d’elle».

Come avete avuto questi versi? — domandò ancora Aurelio.

— Una mia amica, rimasta a Parigi potè averne una copia e me la mandò mentre ero a Torino. La stessa mi scrisse poi che la giovine prigioniera era la signorina de Coigny che fu liberata, mentre il povero poeta moriva sul patibolo come ben sapete.

— Povero Chénier! Ed era egli pure un figlio della rivoluzione, come Camille des Moulins, come tanti altri che furono massacrati.