Pagina:Speraz - la Dama della Regina.pdf/181

Da Wikisource.

la dama della regina 171

giurata sulla tomba del morto?.. Un puntiglio... una follia? Oh! gli pareva d’impazzire.

Ettore Almerighi non era certamente un ingenuo: aveva vissuto sufficentemente a Venezia, in una società abbastanza frivola e corrotta: conosceva la vita, gl’inganni... eppure... quando la sagacia di Aurelio gli suggeriva che forse Bianca si rideva di lui, da abile commediante, una ripugnanza invincibile, un nobile sdegno e un dolore senza nome lo obbligavano a respingere immediatamente quei dubbi giudicandoli indegni di lui. La sua natura aristocratica e il suo animo delicato non si smentivano mai. Ma neppure gli veniva in mente di modificare le proprie idee, i principi, le fedi per ottenere la mano dell’amata. La sola ipotesi di un suo accordo col marchese di Verdier, con l’inflessibile vandeano, servo fedele del supposto re di Francia, gli appariva così grottesca, che poteva farlo ridere anche in mezzo alle lagrime. No. Per quella donna egli avrebbe dato la vita, non la coscienza: se fosse stato capace di discendere a quel punto anche il suo amore si sarebbe disfatto nel fango — ne era convinto — perchè egli credeva fermamente che il grande amore nasce e vive soltanto nelle anime forti e generose. Se Bianca l’avesse veramente amato come egli avrebbe voluto, ella sì, nella sua qualità di donna, poteva rinunciare alle sue idee per