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172 la dama della regina

abbracciare le fedi dello sposo, senza disonore, senza vigliaccheria: ella poteva essere illuminata dall’amore e ribellarsi alla tirannide paterna, era maggiorenne e vedova. Avrebbe potuto sposarsi subito e vivere felice... Ah! vani sogni!... Bianca aveva animo virile — egli la comprendeva: al pari di lui Bianca poteva morire per il suo amore, come per le sue fedi, per i suoi ideali. Non gliel’aveva ella scritto?... «Barriera d’idee, barriera inespugnabile». — Inutile!

— Sì, inutile:ma io l’amo e l’amerò sempre... —

E andava diritto a casa Castellani per rivederla, per riudirne la voce, per baciarle la mano.

Un giorno, in febbraio, mentre borea soffiava, lo scalpitare di varii cavalli insieme destò la curiosità del popolo inoperoso. Le donne corsero alle finestre. La figliola del maniscalco Folli riconobbe subito i cavalieri e annunciò:

— Gli ufficiali che furono qui l’anno passato in giuguo: quelli della Psiche.

Era il nome della fregata.

Aurelio andò ad incontrarli: li accolse come vecchi amici e li condusse in casa. Anche qui furono accolti con molta cordialità da donna Anna Maria e dai suoi amici: ma Ettore impallidì vedendo Paolo di Saint Morlain.

— Siamo stati in su fino a Trieste e fermi in quel porto per molti mesi; ora, nel ritorno, la