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la dama della regina | 175 |
Aurelio sorrise a quel ricordo e spiegò che da quel tempo le piccole feste erano diventate frequenti e tre sonatori di mestiere si erano stabiliti nel paese.
Furono serviti molti rinfreschi e il caffè e poichè si faceva già notte, Saint-Morlain osservò che era meglio cominciare il ballo presto perchè essi ripartivano a mezzanotte.
— A mezzanotte! — esclamò Aurelio. — Che idea!.. Potreste dormir qui e ripartire domani mattina: posso trovarvi l’alloggio.
— Grazie, mille grazie, siete molto cortese — rispose il colonnello. — Noi abbiamo promesso di essere a bordo prima di giorno. Partendo a mezzanotte la luna ci rischiarerà per tutta la strada, poichè la vostra bora mantiene il cielo sereno. Vi siamo ugualmente grati, tanto più che fate già anche troppo.
— Quand’è così — disse il podestà — vado a dare gli ordini necessari perchè la sala sia pronta per le sette.
— Ed io penserò alla cena — disse Aurelio; e volgendosi al Rigo: — Tu, Annibale, puoi andare per le case ad avvertire le solite signore di trovarsi in sala alle sette.
Elena e Bianca colsero con premura il pretesto dell’abbigliamento per sottrarsi ai loro assidui ammiratori, almeno per qualche ora. Appena fuori della sala, Elena domandò all’amica: