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adoravano, lo riconducevano le lettere del dottor Apolonio e la lontananza che smussa le asprezze, vela i difetti delle persone e fa sembrare più facili le vagheggiate imprese.

Poche settimane dopo l’incontro con Paul de Saint-Morlain, Bianca ebbe dal padre suo una importante lettera. Egli si trovava a Vienna e sperava di richiamare quanto prima la sua figliola presso di sè. Hoche, il nobile cuore, il meraviglioso generale, aveva pacificata la Vandea; ma i più fieri capi della controrivoluzione non si davano per vinti, e per non riconoscere il governo rivoluzionario rimanevano all’estero. Il marchese di Verdier era di costoro. «Io non rientrerò in Francia, — scriveva alla figliola — se non al seguito del mio legittimo Re; se tu sei del mio parere, potrai raggiungermi tra breve. Se l’esilio ti spaventa, puoi accettare la proposta matrimoniale di Paul de Saint-Morlain. Egli mi ha scritto questi giorni per chiedermi formalmente la tua mano di sposa. Nelle condizioni in cui mi trovo sono obbligato a dirti la verità: Saint-Morlain non è un partito da disprezzarsi: un bel nome di nobiltà autentica; una bella carriera e la sicurezza di rientrare fra breve in possesso de’ suoi beni per l’influenza del figlio di un suo fattore, ora marito di sua sorella. Se il puzzo di stalla del cognato non urta il tuo