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la dama della regina | 21 |
— Signora Contessa, vi è davvero un corsaro che viene verso di noi inseguendo una piccola barca!
A tale annunzio, fatto ad alta voce dal servo spaventato, cessarono di un colpo le discussioni.
Donna Anna Maria balzò in piedi e la signora Emilia Alvisi esclamò:
— Aveva dunque ragione Tonio: la nave sospetta non era un sogno!
La sala di ricevimento della contessa Castellani occupava l’angolo Nord-Ovest della casa che era l’ultima del paese dalla parte del mare. A Nord la sala aveva due porte, munite di antiporte a vetri, che mettevano in una larga terrazza, il cui muro di cinta aveva il piede nell’acqua e si univa ad Ovest col muro della casa che scendeva diritto in mare. In questo muro si apriva una sola finestra a ciascun piano; e i piani erano tre col solajo. Essendo il mese di giugno, porte e finestre stavano spalancate. Gli uomini si precipitarono in terrazza, dove si trovava un buon canocchiale da spiaggia montato sul suo cavalletto girabile in tutti i sensi.
Donna Anna Maria andò alla finestra, ne chiuse le imposte esterne e preso un canocchiale abbastanza grande, lo appoggiò in un pertugio praticato per tale uso nel legno di un’imposta.
— Sono corsari di Corsica — ella disse subito alle signore Alvisi che le stavano accanto. — Ne abbiamo viste di queste navi negli anni scorsi