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52 | la dama della regina |
degli avvenimenti politici, di Verona dove già Buonaparte comandava: del panico non ancora interamente cessato, e d’altro.
— Questo vostro paese — ella gli diceva abbandonando i grandi argomenti — è delizioso; sembra d’essere fuori del mondo: solo il mare si agita qualche volta: solo le navi che passano all’orizzonte ci fanno sentire che il mondo esiste ancora.... laggiù.... lontano.
— Dovete annoiarvi terribilmente in questo eremo....
— No, sapete.... no. Il dolore esclude la noia!.... D’altra parte, il mare mi distrae.... E poi, la vostra buona mamma mi ha messo qui tanti libri francesi e tedeschi. Io però ne vorrei alcuni italiani: vorrei imparare un po’ meglio la vostra bella lingua.
— Se volete avere la compiacenza di passare nella biblioteca, potrete scegliere a piacer vostro.
Ella esitò un istante, poi si levò in piedi pronta a seguirlo.
La biblioteca era una grande stanza al secondo piano, dove il padre di Aurelio, uno studioso ed un instancabile viaggiatore in Oriente e in Occidente, aveva riunito una quantità di volumi di scienza, di filosofia, di lettere e di curiosità. Tutte le pareti erano coperte da alti