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zioni obbiettive della sostanza. Certo con questo non sono risolte tutte le difficoltà. Anzitutto vi sono dei passi che favoriscono esplicitamente l’interpretazione contraria. Nell’Ep. 9 è detto: «Per substantiam intelligo id quod in se est et per se concipitur, hoc est cuius conceptus non involvit conceptum alterius rei. Idem per attributum intelligo, nisi quod attributum dicatur respectu intellectus, substantiœ certam talem naturam tribuentis». E l’esempio citato in appresso conferma quest’interpretazione. Un corpo che riflette egualmente tutti i raggi di luce ci appare bianco: in sè è perfettamente piano, non bianco; Spinoza para­gona il color bianco all’attributo. — In secondo luogo è una difficoltà grave la questione dell’identità dei due attributi. «Substantia cogitans et substantia extensa una eademque est substantia, quæ jam sub hoc, jam sub illo attributo comprehenditur» (Eth., II, 7, schol.). Quindi la diversità degli attributi dal punto di vista assoluto è nulla: nella sua realtà vera la sostanza è unica ed ha più attributi solo in quanto appresa dall’intelligenza sotto questo o quell’aspetto.

Come si concilia tutto questo? Noi dobbiamo assu­mere che gli attributi sono ben distinti, ma non sepa­rati: è l’intelletto nostro che li isola. Gli attributi, se noi potessimo apprenderli nella loro totalità ed unità, ci esprimerebbero una natura unica; la sostanza sa­rebbe non un complesso di attributi paralleli e separati (come sono per noi l’estensione ed il pensiero), ma una sintesi viva, un’unità conciliante in sè la molteplicità degli attributi. Perciò Spinoza dice (Eth., I, 6, coroll.) che «in rerum natura nihil datur præter substantias earumque affectiones», perchè il concetto di attributo coincide con quello della sostanza: l’attributo è un aspetto reale della sostanza, appreso nel suo isola­mento. Tutti gli esseri particolari (potremmo dire quindi con parole più semplici) ci appariscono come semplici determinazioni d’una totalità infinita. Posta la dualità irreducibile degli esseri estesi e degli esseri coscienti, noi dobbiamo porre due di queste totalità: