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Pagina:Stampa, Gaspara – Rime, 1913 – BEIC 1929252.djvu/197

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i - rime di diversi 191


VIII

D'incerto.

     S’Amor, natura al nobil intelletto
vostro fece spiegar tant’alto l’ale,
che vince e preme ogn’altra opra mortale
di qual si voglia stil alto e perfetto,
     perché dolervi ognor ch’Amor il petto
trapassi a voi con sí onorato strale,
s’egli vi scorge ove per sé non sale
chi non prova d’amor cotanto affetto?
     L’erta ed alpestra e faticosa via,
ov’egli vi guidò sicuramente,
da voi questo dolor levar devria,
     lodando lui, che cosí agevolmente
sola v’addusse, dove altri disia,
chiara, illustre, famosa eternamente.


IX

Di Girolamo Molino.
In lode di Collaltino da Collalto e di Gaspara Stampa.

     Alto colle famoso, al ciel gradito
quanto ogni altro piú bel ch’Italia gira,
cui Marte ha in guardia, e in cui far tempio aspira
de le sue glorie il re de’ franchi ardito,
     tu di piante, d’onor colto e fiorito
verdeggi, e donna ti vagheggia e mira,
che sí dolce il su’ amor canta e sospira,
che fia ’l verno da te sempre sbandito.
     Ed ella ancor fra l’altre illustre e prima
teco n’andrá, che con piú chiara vena
scrisser mai le lor fiamme in prosa e in rima;
     talché ’l mondo dirá: — Nova sirena
poggiò cantando un colle alto, ed in cima
fe’ l verde eterno, e l’aria ognior serena.