Vai al contenuto

Pagina:Stampa, Gaspara – Rime, 1913 – BEIC 1929252.djvu/226

Da Wikisource.
220 appendice


X

La sua donna è ribelle ad Amore ed invincibile.

     Se in quante forme mai qui scese Giove
potessi trasformarmi e in questa e in quella
per far sentir d’Amor alma rubella,
farei con queste ed altre mille prove;
     ma temo sí che poco vaglia o giove
con voi, donna gentile, onesta e bella,
ch’avete amica ogni benigna stella,
ch’il lor voler dal vostro non si move.
     Che fôra poi, s’in prezioso umore
o in foco o in vago augel di bianche piume
me variar potessi e voi dal vero?
     Ché non è al valor vostro altro valore,
né foco alcun, che punto vi consume,
né augel vi può seguir con volo altiero.


XI

A Lodovico Domenichi.
Complimenti.

     Domenichi gentil, se ’l ciel vi dona
cosa, ch’a pochi ed a rari concede,
che quel leggiadro stil, ch’in voi si vede,
empie di maraviglia ogni persona,
     ben meritate degna, alta corona,
ch’il grave spirto a l’alto stil non cede:
ma l’uno e l’altro eguale il ciel vi diede,
che piú dolce armonia qua giú non sona.
     L’ingegno, la memoria, il dir e l’arte,
congiunti insieme con dolci parole,
degno vi fan di mille eterne carte.
     Anzi oggidí vostre virtú son sole,
e chi desia lodarvi in qualche parte,
cerca d’aggiunger nova luce al sole.