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240 veronica franco

     100Di mia profession non è tal atto;
ma ben fuor di parole, io ’l dico chiaro,
voglio veder il vostro atnor in fatto.
     103Voi ben sapete quel che m’è piú caro:
seguite in ciò com’io v’ho detto ancora,
ché mi sarete amante unico e raro.
     106De le virtuti il mio cor s’innamora,
-e voi, che possedete di lor tanto,
ch’ogni piú bel saver con voi dimora,
     109non mi negate l’opra vostra in tanto,
che con tal mezzo vi vegga bramoso
d’acquistar meco d’amador il vanto:
     112siate in ciò diligente e studioso,
e per gradirmi ne la mia richiesta
non sia’l gentil vostro ozio unqua ozioso.
     115A voi poca fatica sará questa,
perch’al vostro valor ciascuna impresa,
per diffidi che sia, facil vi resta.
     118E, se si picciol carico vi pesa,
pensate ch’alto vola il ferro e ’l sasso,
che sia sospinto da la fiamma accesa:
     121quel che la sua natura inchina al basso,
piú che con altro, col furor del foco
rivolge in su dal centro al cerchio il passo;
     124onde non ha ’l mio amor dentro a voi loco,
poi ch’ei non ha virtú di farvi fare
quel ch’anco senz’amor vi saria poco.
     127E poi da me volete farvi amare?
quasi credendo che, cosí d’un salto,
di voi mi debba a un tratto innamorare?
     130Per questo non mi glorio e non m’essalto;
ma, per contarvi il ver, volar senz’ale
vorreste, e in un momento andar troppo alto:
     133a la possa il desir abbiate eguale,
benché potreste agevolmente alzarvi
dov’altri con fatica ancor non sale.