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i - rime d'amore 69


CXXI

In lui tutti i pregi, onde Amore lega gli animi femminili.

     Chi vuol veder l’imagin del valore,
l’albergo de la vera cortesia,
il nido di bellezza e leggiadria,
la stanza de la gloria alta e d’onore,
     venga a veder l’illustre mio signore,
dove si trova ciò che si disia,
fino il mio cor e fino l’alma mia,
che gli dié giá, né poi mi rese, Amore.
     Ma, s’ella è donna, non s’affissi molto,
ché resterá subitamente presa
fra mille meraviglie del bel volto.
     Ivi Amor ha la rete sempre tesa,
indi saetta, ed ivi giace occolto,
quando vuol far qualche maggior impresa.


CXXII

Gode dell’amor suo, ma teme ch’egli debba lasciarla.

     Quando io movo a mirar fissa ed intenta
le ricchezze e i tesor, ch’Amore e ’l cielo
dentro ne l’alma e fuor nel mortal velo
poser di lui, ch’ogn’altra luce ha spenta,
     resto del mio martír tanto contenta,
sí paga del mio vivo, ardente zelo,
che la ferita e ’l despietato telo,
che mi trafige il cor, non par che senta.
     Sol mi struggo e mi doglio, quando penso
che da me tosto debba allontanarse
questo d’ogni mia gloria abisso immenso.
     A questo l’alma sol non può quetarse,
a ciò grida ed esclama ogni mio senso:
— O tante indarno mie fatiche sparse!