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bus autem prsdiftis cafibus poena duplicete, fi injuria vel coram Domino Capitaneo, vel Vicario, aliifquè Judicibusillatafit,nontamen infami» poena injuriantem fequatur; Sin verò injuria atrox, autenormis à viro inferiori conditionis in digniorem fuerit irrogata, prseter veni» deprecationem genu flexo injuriatoaccufantifaciendam, adarbitrium Judicis, vel duodecim Rhenenfium pana pledtatur, vel o£todiebus in carcere, aqua, & pane vivendo, detineatur: Poflent autem circumftanti»ita injuriam aggravare, ut etiarn adpcfcnam banni, vel majoretti procederetur; In coeteris verò fupradidtis cafibus, in injuria atroci femper fingul»póen»duplicentur, nifi quòd fi fiat coram Domino Capitaneo, aut Vicario fit poena tripli, & tranfigens, vel eondemnatusobatrocem injuriam lemper fit infami, nifi fortèob magnain viri dignitatem, qui vilioritalem injuriam intulit, jridici aliter videatur. Quòd fi in fupradi&is omnibus cafibus accufatUs, feu inquifitus injuriam coram Domino Vicario fpontèconfellus fuerit, remittatur ei poen» pecuniari» quarta pars:
in coeteris poenismiriùspuniatur; Sin etianu infra óóto dies cum injuriatotranfegerit, alia quarta pars pcen» ei intelligatur remifia Cceterùm hujus Statuti poenas fecundùm delitti, & perfonarum circumftantias, velminuere-.
non nihil, vel augeri etiam Juris communis difpofitione, ac prudentis Judicis religioni so sarai ttimus.
De Infultibus • Gap. 5* S Tatuimus, & ordinamus? quòd fi quis in alterum infultum feccrit ( intelligendo infultum in aliquem effe fafhim 5 li de loco ad locum motus irato animo in alterum irrue»
rit, &impetumfecerit 3 velcontràeum deloco ad locum fe movendo 5 vel infequendo fugaverit ) condemnetur 5 fi percuffio fa&a nonfit, & fine armis fuerit faétus infultus 5 in libris viginti 3 fi vero cum armis in libris quadraginta, fi autem percuffio fatta fit 5 ferventur infrafcriptas ordinationes: Si vero quis infultum in alterius domum fecerit cum armis, arbitrio Judicis puniatur 5 confiderata.
<jualitatefa£ti, & perfonarum, itatamen 5 ut pcena infultuscum armisfatti non fit infra librascentum, & fine armis infra librasquinqua- 9 l fe f ingiuria è fiata fatta alla prefenzadei Signor Capitanio, ò del Vicario, ò d’altri Giudici, non però incorraTingiuriante nella pena dell’infamia; Se poi da qualche perfona d’inferior conditione farà fatta ingiuria atroce, ò graveà perfona più degna, oltre il dimandar perdono a ginochio piegato all’ingiuriato, ch’accufa, fia-* caftigata ad arbitrio del Giudice, ò con la pena di dodeci Ragnefi, overo con la prigionia per otto giorni vivendo à folo pane, & acqua— :
Potrebbero però le circonfianze aggravar in tal maniera l’ingiuria, che fi dovette anche procedere alla pena del Bando, ò altra maggiore-*; Mà nelli altri cafi fopradetti per ingiuria atroce, fi raddoppino fempre le predette pene, e quando fuccedono alla prefenza del Signor Capitanio, ò Vicario, la pena fia triplicata, & il condannato, ò tranfigente per ingiuria atroce fia Tempre infame, quando forfè non pareffe alcriraente al Giudice per la dignità grande della perfona, ch’hà fatta l’ingiuria à perfona più vile* Che fe in tutti li fopradetti cafi l’accufato, ò l’inquifito fpontaneamente confetterà l’ingiuria alla prefenza del Signor Vicario, li fia rimeffa la quarta parte della pena pecuniaria, e fia punito più leggiermente nelle altre pene, e fe anche nel termine d’otto giorni s’haverà aggiuftato con l’ingiuriato, s’intenda efferli rimetta un’altra quarta parte della pena. Nel redo, rifpetto al poterli alquanto fminuire, ò accrefcere le pene di quello Statuto fecondo le circonfianze del delitto, ò delie perfone, fi rimettiamo alla difpofìcione^ della legge communc, & alla confidenza dei Giudice, Dell’Infoiti.
Gap. sS Tatuimo, & ordiniamo, che s’alcuno farà infulto contro un’altro ( intendendo, che-»
fia fiato fatto infulto contro alcuno, fe alcuno moflòfi da un luogho all’altro con animo irato anderà violentemente, e con impeto contro un’altro, overo al contrario movendoli, & infeguendolo, lo farà fuggire da un luogho all’altro ) fia condannato, fe non è intervenuta percola; e fe T infulto è fiato fatto fenz’armi, in lire vinti, mà fe con armi in lire quaranta, fc poi è fucceffa percofia, fi offeruino gli ordini fottoferitti: Mà fe alcuno farà infulto alla Cala d altri con l’armi, venga punito ad arbitrio del Giudice, confiderata la qualità del fatto, e dell 6 perfone, in modo però, che la pena dell’infulto con r armi non fia meno di cento lire, e fenz armi non meno di lire cinquanta. Se poi feguirà lapacetrà otto giorni da computarfi dal giorno,
