Pagina:Statuto delle tre giurisdittioni di Telvana, Juano, e Castell'Alto.djvu/109

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Quòd quis de eadem rixa, feu percuflìone nifi unica poena ple&i pofiìt.

Cap. 1 6.

S Tatuimus, &ordinamus, quòd ubi quis veniret condemnandus prò aliquo infultu 5 vel adminatione, feu verbis injuriofis, non puniatur delinquensmfi prò una injuria, feu prò unico infultu, vel una evaginatione, live adminatione in eadem rixa, etiamfi plures feciflet infultus, & alios afhisprasdictos reiteraflet durante eadem rixa, & fi in eadem rixa percuflìo, vel vulnus illatumfit, prsdtdli a£his confundantur in delitto vulneris, vel etiamhomicidii, & folum vulnuSj feu vulnera, vel homicidium puniatur.

De Homicidiis.

Cap. 17»

Che alcuno non poffa effer caftigato fe non con una pena fola_* per la medefima riffa,ò percofla.

Cap, 1 6 * S Tatuimo, & ordiniamo, che quando fi doveffe condannare alcuno per qualche infulto, ò per haver tirato, ò fia menato qualche colpo con mano, òinftromento capace à nuocere, ben, che fenza effetto, ò per parole ingiuriofe, non fia punito il delinquente, fe non per una loia., ingiuria, e per un folo infulto, overo per uiu«folo sfodro d’armi, ò menada nella ftefla riffa, ancorché haveffe fatti più infulti, & bavelle replicati gli altri atti fopradetti durando la raedefima riffa, e fe nella fteffa riffa occorrerà percoffa, ò ferita, li fudetti atti fi confondano nel delitto della ferita, ò pure dell’homicidio, e lì punifca (blamente la ferita, ò ferite, over ho, micidio.

Degl’Homicidij.

Cap. 17.

S Tatuimus, & ordinatumelTevolumus, quòd fi aliqua perfona dolosè, & animo occidendiinterfecerit aliquem m Junsdictio-, ne aliqua prxdi£tarum, vel fubditumahcujus ex di&is J urisdi&ionibus etiam extra Jurisdtótiones ipfas, caput ei amputetur, ita ut moriatur; Declarantes tamen, quod li Judex ex circumfiantiis fatti, & perfonarum arbitreturhomicidam commiferatione dignum, illud ad ipfum Principem Comitem Tyrolis, vel eo abfente ad fupremum ejus Senatum( etiamfi ab homicidx propinquis, aut alns ejus, vel eorum nomine id non fiat, necpeta* tur ) anteexecutionem referre teneatur, ut is, fatta pace cum occifi propinquis, poenam capitisinaliammitiorem, velbanni ad tempus, velaliamfimilem, vel etiam poenam pecuniariam, prout ei confiderata qualitate fatti, & perfonarum videbitur, commutare^ polfit; CcEterùmfidelinquens, decujus homicidio commiffo per legitimas probationes, feu inditia fufficientia conftiterit, & condemnatus fuerit, capi non poterit, & fitcontumax perpetuobanniatur atoto Comitatu i yS Tatuimo, & ordiniamo, che fe qualche perfona con malicia, e con animo-di uccider^»

amazzerà alcuno in alcuna delle predette Giurisditioni, ò fuddito di qualch’una delle fteffe anche fuori di quelle, li vengha troncato il capo così, che muora; Dechiarando pero, che s U Giudice (limerà per le circonftanze del fatto, e-> delle perfone, che V homicida fia degno di compaffione, fia obligato prima dell’efecuttone dar relatione di ciò allo fteffo Sereniffimo Prencipe-* Conte del Tiralo, overo in fua abfenza al fupremo fuo Regimento, ò Senato (ancorché ciò non venga fatto, ò ricercato dalli Congionti proffimi dell’Homicida, ò da altri à fuo, overo a di loro nome ) acciò effo Prencipe, o Regimento, quando fia feguita la pace con li Parenti dell uccifo, poffa mutare la pena della teda in altra., più mite, ò di bando à tempo, o altra limile:, overo ancora in pena pecuniaria, come ade 10 parerà, confiderata la qualità del fatto, e delle perfone; Per altra fe il delinquente,.qualeconfierà haver commefo l’homicidio con inditij fut Scienti, ò legicime prove, e per tale fara fiato condannato, non potrà effer prefo, e fara contumace, fia in perpetuo Bandito da tutta la_.

Contea del Tiralo, fai va però ftmpre 1 att. l0 " e all’heredi dell’uccifo per li loro danni, ò£ inteBb relie>