Pagina:Statuto delle tre giurisdittioni di Telvana, Juano, e Castell'Alto.djvu/164

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152 E perciò viene portato fuori di propofito, che 5! PrencipepoiTa levare àSudditi iPrivileggj concedigli > perchè le Communità non hanno mai detto, che! Prencipe podh, ò non pofTa levargli quelle loro raggio»!; Mà dicono, non doverfi prefumere, che!

Prencipe habbi voluto pregiudicare alla-, raggione del terzo: tanto più perchè appare della volontà fua efprefiàmente confìrmator ia della detta di già acquiftata raggione.

In oltre molto volentieri fi tralafcia, cornei Privileggio concedo anco à Sudditi, ò lotto titolo onerofo, ò per benemeriti, overo da ottenuto da Sudditi avanti la volontaria foggettione, e non acquiftato per raggione di Guerra ( imperoche allora-, non può ederlevato fe non per caufa di publica necedìtà ) da translatitio, e però è cofa certa, che un tal Privileggio da un 1 immemorabile podedòci dà 1 titolo.

Altograd. conf. 3. num. 4. & feq. & Conf.

4. num. 176. lib. 2.

Mà à che occorre fermarli sù quello più in— lungo, efiendocofa connaturale alla clemenza Aultriaca di accrefcere, e non già di levare, i Privileggj de Sudditi? Onde efiendo le cole così, come s’hà detto, ne deriva una verità più chiara della luce— , chele Collitutioni, e Proclami del Cefareo Offitio di Primiero non puono haver luogo in pregiuditio de Tedni.

Ora profeguendo alli meriti della caufa, dai Libello dvepretendone della parte Attrice Colò refulta, haver eda parte Colò pretefo dalla Communità di Cinte Tedno! danno caufato per la controventione al contratto, coll’haver tagliati arbori nel Bofco da tagliare venduto dalla mededma Communità ad eda parte Colò. Allegando d’avantaggio, che la medema Communità da tenuta alli dannianco in vigor delle Coftitutioni, e Proclami del Cefareo Officio diPrimiero, come la più vicina al luogo, e Bofco contentiofo. E finalmente edendo la caufa di già avanzata verfo la fine, nel ponto di concluder in caufa, addimandò la medema parte Colo, che la detta Communità fede condannata nella pena preferitta dalle dette Collitutioni, e Proclami.

Quelle, ed altre limili cofe ftoltamente parlò la parte Colò, mà non provò la fua intentione, come fi può chiaramente vedere dagl’atti, dove in niun luogo conila, chela detta Communità habbi contrafatto al contratto, e molto meno ch’habbi cagionato alcun danno: e però è proverbio, e fentenza legale, che non provando la— parte attrice la iua intentione, fi debba., adòlver la parte convenuta ancorché non bavelle queita fatte le fue parti.

L. qui acculare 4- Cod. de edendo L. extat 25. Cod. de probationibus Cap. cum Ecclefia ext. de caufs poffefs. & propriet.

Pretende bensì mà indebitamente la parte-’ Colò, d’haver provato! danno dato mediante la infpettione del luogo fatta à fuainftanza dal Signor Attuario non edendo data citata ne amonita la parte conventa:

ecosìriefcevana, ed infullìltente detta infpettione, dante che per validità di qualunque atto giuditiale fi ricerca necedkriamente, che fia citata overo amonita la— parte collitigante, altrimenti quell’atto è nullo. Text. in L. de unoquoq; jf de }udititi Maranta in Jpecu/. aur. par. 6. verf. quintili modus (jc.

Vantius de nullitatibus ex defeti. cit. num.

I. &Jeq.

Altimar. de nullitat. rubr. i2. qusft. I.

numer. 17.

Mà dato anco per modo di fintione, già mai però concedo, che fofle anco fiata citata, overo amonita la parte conventa al detto atto, ne men quello farebbe dannofo alla detta Communità, perchè in tal cafo farebbe provato!danno, mànongià’ldannificante, imperoche altro è provar il danno, altro’ldannificante, come da per fe iìedb la cofa è chiara, perchè da cofe diverfe, e feparate non fi deduce buona confequenza.

Text. in L. Papinianus ff de Minortbus L. fin. Cod. de ca ’nrmiiator. & L. inter flipulante facram ff de verbor.

obligat.

Qratian. in decif. Marchia decif 3 2, mer. 8.

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