 |
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. | |
IO De afcendentibus, velcolJateralibus perfonis legitimandis.
Cap. 1 6.
S Tatuimus, &ordinamus, quòdfialiqua perfona agat, vel defendat uti al’cendens, vel defcendens, vel collateralis alicujus perfo nx vi vx, vel defun£tx ufquè ad quartum gradimi,credatur, quòd fit afcendens,vel defcendens, vel collateralis illiusperfonx, li hoc fe* derit in animo judicis, ita quòd fi probationes aliqux requirantur, fiant coram judice,coram quo quxftio ventilatur fumariè fine capitulis pofitionibus, & de prxdidtis fufficiant probationes folùm per vocem, &famam, falvo, quòd fi contendo effet inter aliquasperfonas contendenteshxreditatem alicujus ad fefpeélare jurepropinquitatis, tunc liquide fiant probationes fecundùm jurisformam, & Statutorum iftarum J urisdiòtionum.
Quomodò ad Tribunal Judicis coram Jusdicente Comparentes fehabere debeant in dicendo, & perendo.
Cap. 17.
^Tatuimus, &ordinamus,quòdprocuraj tores,& quicunquealii, quicomparuerint coram aliquo jusdicente fedente ad bancum juriscaufadicendi, petendi, veldeffèndendi faòhim, & jus fuum, vel principalium fuorum teneantur, & debeant fadlum, & jus fuum feu principalium fuorum dicere, petere & deffendere honeftè,ordinate, voce fubmifTaj ita quòd intelligi, & fcribi valeat fubilantìaliter per notariumfemel, & nemo ipforumcomparentium audeat exclamare, nec interrumpere primum dicentem, fed illuni expectare debeat donecdixeritfattum,& jusfuum, & primo expedito, procedatur de tino in unum donec omnes fuerint expediti prò illa_ vice, & hora, & jusdicensteneatur Ilare ad Tribunal juris ufquequo omnes fuerint expediti; Et fi aliquis in prxdi&is, & quolibet prxdiòtorum contrafecerit, cadat ipfo fatto iiu poenam unius librx monetx Marani»
Della legitimatione dell’afcendenti, ò perfone collaterali.
Cap. 1 6.
S Tatuimo, & ordiniamo, che fe qualche perfona moveffe attiene, ò fi diffendeffe come-* arrendente, ò difendente, ò collaterale di qualche perfona viva, ò defonca fino al quarto grado, li fia creduto, che fia afeendente, ò difendente, ò collaterale di quella perfona, fe così parerà alla mente del Giudice in modo, che ricercandoli prove fi facciano avanti il Giudice^ appreflò il quale fi agita la caufa fummariamente fen2a capitoli, e politioni, e dalle fudette cofe balli folamente provare la voce, e fama: fe però la contefa folfe trà perfone pretendenti T heredità d’alcuno à titolo di propinquità, all’hora fi faccino prove chiare fecondo la forma della Legge, e de Statuti di quelle Giurisditioni.
In che modo debbano portarli tanto nel dire, come nel dimandare al Tribunale del Giudice, quelli, checomparilcono in_* Giuditio. Cap. 17.
S Tatuimo, & ordiniamo, che li Procuratori, e qualfivoglia altro, che comparirà avanti qualche Giudice fedente al Tribunale per dire-», dimandare, ò diffondere attione, ò raggione-* propria, ò de fuoi principali, fia tenuto, e debba dire, dimandare, ò diffondere 1* attione, ò raggione propria, ò de fuoi principali honeflamente, con ordine, e con voce balla, così, che polla effer intefo, e foftantialmente fermo ciò, che dice, dal Notaro per una volta; e niuno d* efli comparenti ardifea efclamare, ne interrompere il primo, che parla, mà debba afpettare-* ilno, che hauerà detto il fattofuo, e lafuaraggione; E fpedito il primo fi profeguifea d’uno in uno fino, che tutti faranno fpediti per quell’hora, e per quella volta; Et il Giudice fia obligato Ilare al Tribunale fino, che tutti fi fiano fpediti; E fe alcuno circa le cofe fudette in tutto, ò in parte contravenirà cada ipfo fatto nella pena d’una lira di moneta di Marano* Quòd Che
