Pagina:Statuto di Trento con li suoi indici si nel civile come nel sindicale e criminale.djvu/270

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2Ó2 dietro anno avuto, foftenere gli aggravi ordinari, e {Iraordinari con gl’Efteriori per detta metà, in tal cafo nemeno pollino partecipare de’Beni Communi contro il volere degl’Efteriori, e per quella metà, che li Cittadini contribuiranno con gP Efteriori 3 per quella medefima non devono efler gravati dalla Città, non Effóndo di doVere, che paghino doppiamente per’un ifteflfa cofa. Sopra l’iflauze poi reiteratamente fatteci, di procurare, che fia formato l’eftimo, in riga del quale fi pollino con giufta bilancia compartire gli agravi, e le fonzioni à proporzione de’ beni, che ogn’uno pollìede,. acconfentimo, anzi comandiamo, che venghino fatti gli eftimi in buona, e lodevole forma, tanto nella Città, quanto fuori di Città, di qua’ e di là dall’Adice, e quelli, che tono già principiati, tantofto debbanli terminare, ed’acciò non fi confondino, ò ritrattinole foprafcritte divifioni degli aggravi compartite nella Sentenza del Vefcovo Aleftàndro vogliamo, che la Città lacci il fuo Eltimo, quelli di quà dell’Adice il fuo, e gl’Etteriori di là dall’Adice parimente il fuo; affinché ogn’uno fi della Città, come degl’Efteriori di quà,e di là dall’Adice,fappi fodisfare alle proprie incombenze nel contribuire la contingente porzione d’aggravj, cheoccorreranoimporti agli dovuti tempi.E così diciamo fentenziamo, e pronouciamo non lolocon p.iefto, mà con ognimeglior modo &c. A Lode di DIO Onnipotente. Avendo (pediti, e fciolti li Gravami propofti dagl’Efteriori contro de* Cittadini, ora ci refta da dichiarare, e terminare tré articoli propofti dal1 i Cittadini contro gl’Efteriori; il primo de’quali vertiva circa la fpefa latra intorno il Ponte di legno fatto fopra la Fertina, e che occorrelfe di doverti fare, Ogni qual’volta veni Ile condotto via dall’Acqua: l’altro fù circa le Ipefe fatte nell’adornare la Città al tempo, che nell’anno 1530. pafsò di quà la Maeftà Cefarea di Carlo quinto Imperatore, e lìmilmenre ne’ Doni fatti alla prelibata Cefarea Maeftà, quanto alla Regia Maeftà de’ Romani Ferdinando, ed alla Sereniffi fua Regina &c., quando fi* quivi avanti un’anno. Il terzo concerneva li danari pagati, echerertano ancora forti da pagare al Capitanio del Cartello Manio, per la cuftodia per alcuni anni ivi fatta, acciò non permettelfe, che per di quà veniflero condotti Vini foreftieri, ftante l’incombenza data à quefta Città di noftro confenfo, acciò follerò guardati i palli, per li quali potelfero di quà elfer condotti Vini foreftieri alle Parti luperiori, alle quali lpefe pretendevano li Cittadini, che follerò tenuti anco gl’Efteriori: lerititite le ragioni delli Cittadini avanti di noiadotte, e la rilpofta vocalmente data à quelle dagl’Efteriori, dichiaramo, non oliarne roppotizione degl’Efteriori, che quelli fijno tenuti alla contribuzione di detto Ponte di legno fatto, e da farti, quali’hor’richiederà il bilògno, per due Terzi, e l’ifteflo diciamo delli danari pagati, e da pagarti al fodetto. Capìtanio di Manio, per la predetta causa, che riguarda la commune utilità delli Cittadini, ed’Efteriori: delli danari poi lpefi nell’ornamento d ella Città, e ne’ doni fopra divifati, eftendo noi fufficientemente informati, che gli Efteriori hanno contentato di pagare la fua rata fin’alla fumma di Ragnefi trecento, perciò dichiaramo, edere quelli tenuti contribuire fino alla acconfentita fumma, e per confeguenza da quella in sii li alfolvemo, e fe per quella caufa averterò pagato di più oltre la predetta fumma, vogliamo, che nella refa de’conti, da farti trà erte Parti, gli yengi compenfato, e bonificato. La prelente antefcritta fentenza fù portata da noi Bernardo Clefio antedetto, e publicata dal Nob: Egregio Fedele Noftro Diletto Dottore Antonio Quetta, Cancell: Coni, e Cittadino Noftro di Trento,in giorno di Sabbato li 7. del Mefe di Settembre 1538. nel noftro Cartello di Buon Configlio nella