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pretendere di foggiarlo secondo il suo ideale. In lui si fortifica l’opinione che si deve agire verso il mondo a seconda del proprio interesse, e non secondo il proprio ideale.

Fino a tanto che l’uomo non vede in se stesso che lo Spirito, e basa ogni suo merito nell’essere spirito (poco; importa al giovane di arrischiare la sua vita, la vita «materiale» per un nonnulla, per la più insignificante offesa al suo amor proprio) avrà sempre dei pensieri, delle idee che spera di poter un giorno realizzare, allorquando avrà trovato la sua via, uno sbocco alla sua attività; questi pensieri, queste idee che l'uomo possiede rimangono provvisoriamente inadempiuti, irrealizzati: non si ha che un Ideale.

Ma appena ci metteremo ad amare il nostro «corpo» ciò avviene ordinariamente nell’età matura - e a provare piacere nell’essere quello che si è, a vivere la propria vita, cessiamo di inseguire l’ideale per attenerci ad un interesse personale — egoista — ; ad un interesse che non si limita più alla soddisfazione del solo spirito; ma si estende ed abbraccia tutto l’individuo: l’interesse diventa allora veramente interessato. Confrontate l’uomo maturo col giovane: quello vi sembrerà più aspro, più egoista, meno generoso: senza dubbio. E forse per questo più cattivo? No, non è vero? Egli è semplicemente diventato più positivo; o, come più comunemente si dice, più «pratico». E ciò avviene perchè l’uomo maturo, man mano, e sempre più risolutamente, è andato facendo di se stesso il centro di tutto; mentre il giovane, facile all’entusiasmo, è distolto dalla riflessione da altri pretesti — Dio, la Patria, ecc. — che non lo riguardano. Da questo momento l’uomo ritrova se stesso una seconda volta. Il giovane aveva trovato la sua «spiritualità» e si era di nuovo smarrito nella ricerca dello Spirito universale e perfetto dello Spirito Santo, dell’Uomo, dell’Umanità, di tutti gli Ideali, insomma. L’uomo adulto si riprende e ritrova il suo spirito incarnato in se stesso, fatto carne, e divenuto qualcuno.

Il fanciullo non mette nei suoi desideri nè idee nè pensieri; il giovane non conosce che interessi spirituali; invece gli interessi dell’uomo sono materiali, personali ed egoistici. Allorchè il fanciullo non ha qualche oggetto con cui possa trastullarsi, si annoia, perchè non sa ancora occuparsi di se stesso. Al contrario, il giovane si stanca presto degli oggetti, perché da questi oggetti