Pagina:Stoker - Dracula, Sonzogno, Milano, 1922.djvu/155

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dracula 155

Non deve più avvicinarsi a me! Ah! è orrendo! è orrendo!

— Via, Mina — disse Jonathan con severità — ti proibisco di parlare così. Dici delle cose assurde.

La prese fra le braccia cullandola come una bimba.

— Adesso, dottore — diss’egli quando ella si fu alquanto calmata — ditemi tutto ciò ch’è avvenuto.

Gli esposi gli ultimi avvenimenti.

Egli mi ascoltò senza muoversi, livido.

Quincy e Godalming tornarono.

— Dov’eravate andati?

— Nella stanza di Renfield — disse Arturo; — il poveretto era morto.

Esitò un secondo come se volesse aggiungere altro; ma non osò e tacque.

— E voi, amico Quincy, che avete a dirci? — chiese Van Helsing.

— Andai nel giardino a spiare la sua uscita ma non vidi altro se non un grosso pipistrello che pareva fuggirsene dalla stanza di Renfield e allontanarsi in direzione dell’ovest. Speravo che il Conte rientrasse a Carfax, ma senza dubbio giudicò prudente scegliersi un altro rifugio. Il cielo si rischiara ad oriente, l’alba è prossima. Aspettiamo il giorno.