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6 agli institutori

quanto è pascolo dell’intelletto, divenisse possibilmente nutrimento del cuore, e spinta al perfezionamento morale, doveva procurare che non si scompagnasse mai l’uomo dalla natura, nè la natura dal l’uomo. Se si proponeva finalmente come scopo speciale di soddisfare al bisogno sentitissimo che hanno gli Italiani di conoscere l’Italia, doveva tenersi, salvo qualche opportuna digressione, entro i confini dell’Italia. Nello stile cercò di esser chiaro; nella lingua corretto. Un libro che avesse per fondamento il vero, per pregio la naturalezza, per scopo l’istruzione e il miglioramento morale, e in pari tempo soddisfacesse sia pure per minima parte a un gran bisogno della nazione, e fosse scritto con chiarezza e proprietà, dovrebbe essere un buon libro, n’è vero? Lo sarà poi? Ne giudicherà il lettore. L’autore volle soltanto dargli i termini, sui quali possa, se gli piace, determinarsi a leggerlo, per poterlo in seguito giudicare.

Se queste pagine avranno la fortuna, pur troppo rara, di uscire dalle mura delle scuole di città, per diffondersi nelle campagne, in seno alle Alpi, nelle montagne dell’Appennino, al piede del Vesuvio e dell’Etna, insegneranno agli abitanti di quelle contrade ad apprezzare un po’ meglio le riprese, di cui la natura non fu avara alle di verse provincie d’Italia.