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dintorni di bormio 115

gelosa delle sue bellezze e vuol essere contemplata nella sua verginità. Quindi dirò sempre: viva le nostre Alpi lombarde! Qui possiamo ancora lasciarci assorbire dagli incanti della natura sulle cime solitarie, nel silenzio delle valli, non interrotto che dal cupo muggir del torrente, dal canto quasi furtivo degli uccelli, e dai gridi lunghi e sonori con cui si salutano dall’uno all’altro greppo i pastori e le montanine. Qui ancora i costumi incorrotti, contenta la vita, onesti i guadagni, spontaneo il saluto, non servile l’ossequio, cordiali le esibizioni, disinteressata l’ospitalità. Se tuttavia verrà giorno in cui le Alpi nostre siano percorse dai viaggiatori come le Alpi svizzere, dirò: viva il progresso!».