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CAPO VII. 129

cizio delle cose belliche ritroveremo appresso gli Etruschi stessi, nulla men che i Sanniti, maestri di guerra ai Romani. Non però di meno gli ordini politici e civili facevano la più certa e più stabil possanza dell’Etruria centrale fra l’Arno e il Tevere. Qui stava l’unione: qui entro il popolo sovrano: qui finalmente il forte della nazione. Ed a maggior dimostranza del suo fermo imperio basti notare, che ancor dopo perduto lo stato esterno così nell’alta, come nella meridionale Italia, l’Etruria propria mantenutasi libera, ebbe al di dentro l’inestimabil sorte di non cangiar mai nè nome, nè governo, nè leggi, fino a tanto che durò la sua dominazione antica. L’avanzamento più grande del viver civile degli Etruschi derivava per cosa certa dall’uso costante di ricingere e munire le terre principali di salde mura1, a differenza degli altri italici, che dapprima abitavano in luoghi aperti, o solamente difesi con poc’arte. Furono gli Etruschi chiamati inventori di quella maniera d’architettura militare, forse perchè adoperandola maestrevolmente la migliorarono2: e vera pruova della somma lor perizia nell’arie di fabbricare coteste fortificazioni con grandissime pietre rettangolari, sono i sorprendenti avanzi, che stabili ancora dopo la caduta di tanti imperi, si veggono indistrut-

  1. Liv. i. 44. Per tale costume ne venne la greca etimologia del nome di Tirseni o Tirreni da Τύρσεις: edificio munito.
  2. Dionys. I. 26.; Tzetzes, ad Lycophr. 717. Τύρσις τὸ τεῖχος ὅτι Τυρσηνοὶ πρῶτον ἔφευρον τὴν τειχοποΐαν.