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164 CAPO VIII.


Or di questa grande ed unica famiglia degli Ausoni, Opici, e Aurunci, diramatasi buon’ora in tante segregate tribù pastorali, si conoscono indubitatamente sue dimore ne’ luoghi natali dalle due Calabrie insino al Tevere. Non altro che Ausoni, secondo le più antiche storie dei Greci, trovarono essi stanziati così in quella punta di terra che sporge nel mar di sopra, e prese il nome d’Iapigia1, come nell’opposta regione figurata qual penisola, inverso lo stretto siciliano, che fu dipoi l’Enotria e l’Italia primitiva2. Quivi non che il capo Zefirio, in cui stanziarono i Locresi3, antichissima colonia, ma il paese intorno a Reggio, dove si pose al tempo della prima guerra messeniaca4 la colonia calcidica, era di fatto terra degli Ausoni5: ed alquanto più sopra stava in mano loro il lido dove fu edificata Temesa6; se pure dessa è la medesima città, che provvedeva di rame i Greci nell’età di Omero7. Di là dal Silaro tutto il paese sopra il mare fino alla Tirrenia veniva a un modo chiamato dai Greci Ausonia ed Opicia, dal

  1. Ἐξελάσαντες δὲ τοὺς ἐνταυθοῖ οἰκοῦντας Αὔσονας, αὐτοὶ καθιδρύθησαν. Nicand. ap. Anton. Lib. 31.
  2. Dionys. i. ii.
  3. Dionys. Perieg. 365.
  4. Circa l'Ol. xix. an. 704. A. C.
  5. Αὔσονα χώραν. Diodor. excerpt. in coll. Vat. T. ii. p. ii.
  6. Αὐσόνων κτίσμα. Strabo, vi. p. 176.; Plin. iii. 5.
  7. Odyss. I. 184. Per alcuni critici si tien più probabile che il poeta mentovasse una città omonima di Cipro. Cf. Steph. Byz. s. v.