Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. I.djvu/351

Da Wikisource.

291

CAPO XV.


Lucani e Bruzzi.


Tutto il lato occidentale dell’Italia, cominciando dal fiume Sele insino all’estrema punta della Calabria meridionale, è di sua natura una regione interamente alpestre infra il mare Tirreno e l’Ionio. Oltre l’istmo sopra il golfo di Squillace e quello di Santa Eufemia, sta ivi compresa in forma di penisola l’ultima lingua di terra che termina il continente, divisa per lungo dai monti Appennini, che si perdono al Capo dell’Armi. E questa penisola stessa, le cui piaggie guardano inverso alla Sicilia e al golfo di Taranto, è appunto quello spazio in cui l’antichità poneva l’Enotria, e di poi la primitiva Italia1. Il fiume Lao faceva i suoi termini verso il mar Tirreno: dall’altro lato s’estendeva sino a Metaponto: benchè questi limiti, affatto ideali, cangiassero in diversi tempi, e si trovino ora più, ora meno distesi, a talento degli scrittori. Antioco siracusano, che meglio d’ogni altro aveva studiato nelle cose italiche, e che per la vicinanza conosceva bene questa regione tanto prossima alla Sicilia, dice che abitarono antichissimamente il paese Coni ed Enotri: e Strabone il qual passo passo seguiva in

  1. Vedi p. 60.