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CAPO II. 35

palmente sua ragione nella vita pastorale ed agricola, la quale forma una maravigliosa preparazione alla guerra. Da per tutto egualmente, secondo consuetudine antica, abitavano le genti alla foggia rustica in villaggi o in casali1: costume buono e convenevolissimo al vivere d’una nazione di lavoratori e di pastori, come si vede a’ nostri tempi in alcuni cantoni degli Svizzeri. Moltissimi di que’ villaggi, per qualità di sito più comodi alla frequentazione dei paesani, crebbero assai naturalmente a stato di terre grosse, che dipoi divennero secondo fortuna castella e vere città, in numero piuttosto incredibile, che maraviglioso: tanto che una volta, dice Eliano, le memorie antiche noveravano tra l’Alpi e il mare fino a mille cento novantasette città2: appellativo usato bensì da quel retore nel senso il più largo. Or tanti luoghi opportunissimi di radunanza e di mercato, l’uno all’altro o per prossimità, o per parentele congiunto, rendevano ogni dì più agevoli le comunicazioni tra popolo e popolo, e più solleciti i progressi della vita civile; ma questo benavventurato incremento profittava maggiormente ai paesi situati o presso a’ fiumi navigabili, o alla riva marittima. Perché, dice ottimamente un economista profondo3, la facilità del trasporto ampliando quivi con moto più spedito la cir-

  1. Livio, Dionisio e Strabone fanno spesse volte menzione del costume antico di abitare Κωμεδὸν, vicatim.
  2. Var. Hist. IX, 16.
  3. Smith, Inquiry ec T. I. 3.