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18 | CAPO XVIII. |
Abitavano generalmente i Liguri per villaggi1, ed i luoghi loro principali sì della montagna, come delle due riviere, erano più tosto castella, che vere città. Con tale appellativo son chiamate nel mentovato decreto di Roma Taliano, Veturio, Langasco e Maniceno2. Cemelio, i cui avanzi si veggono a Cimez, tre miglia discosto da Nizza, si vuol che avesse suo principio da una mano di predatori fuggitivi3. Bensì con titolo di capitale città troviamo qualificata Genova, e ben le competeva qual emporio de’ Liguri e piazza comune di mercato4. Comechè inculta apparisca grandemente la natura propria dei Liguri, e povero il loro stato, non per questo si meritarono essi giammai quelle brutture di ladroneggi, di menzogne e di frodi, in che si dicevano allevati5. Illetterato per certo era un popolo, che con tante pene reggeva sua vita; vuol aversi anche per cosa di momento, che nessuna scrittura antica siasi trovata finora nel paese proprio de’ Liguri; ma pure non senza romano rancore venian chiamati ladroni: nota di dispregio, che i vincitori superbi posero del pari ai Sanniti, perchè presso a’ più
- ↑ Strabo v. p. 151.
- ↑ Castellum Talianus, Vituriorum, Langansium, Manicelium.
- ↑ Diodor., in fragm. Vat. T. ii. p. 72.
- ↑ Strabo v. p. 146.
- ↑ Sed ipsi unde oriundi sunt exacta memoria illiterati, mendacesque sunt, et rera minus meminere. Cato, in Orig. ap Serv. xi. 75: nè diversamente dicea di loro Nigidio Figulo: nam Ligures qui Appenninum tenuerunt latrones insidiosi, fallaces, mendaces. cf. Virgil. xi. 715