Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/115

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Le figure vi sono ritratte la meth in circa del naturale. Due scene tlifferenli danno tema a tutto il dipinto: cioè un tripudio bacchico, ed un apparato di ludi festivi. Una porla rastremata dipinta, posta in mezzo, divide in due parti eguali la faccia qui disegnata. A destra di chi guarda, due figure di sesso diverso danzano tripudiando, accompagnate col suono di un tibicine: la donna, presso cui sta bramosa una cagna levriera^ tiene in mano un nappo da bere: seguono nella parete laterale, del pari tramezzala da una porta finta, altre sette figure in piede, e in variate attitudini, con vasi e lazze e vitte e palme in mano: Ira esse fa mostra principale un uomo barbato con doppia benda in capo, palliato sul nudo: rappresentanza non dubbia di un festeggiamento baccanale.

Nel lato opposto del sepolcro a sinistra, distinto con uguale simmetria di parti, si rappresentano giuochi consacrati a Bacco stesso. Il disegno num. 5 mostra due cavalieri già disposti alla corsa: vengono dopo altre due figure equestri: indi due gruppi di lottatori al suono di un tibicine palliato. E finalmente nei due sodi a lato dell’ingresso si veggono quattro figure nude, che hanno simboli bacchici parimente. Or questi giuochi equestri e ginnastici sono appunto ì medesimi che Bacco aveva egli stesso instituiti, secondo la favola, in facendo celebrare i funerali del suo diletto OfeUe. Corsa di carri, corsa a piedi, pugilato col cesto, lotta^ disco e tiro 7^ D’origine dunque funerea, e sacri

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