Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/132

Da Wikisource.

120

r opposto combaltenfe: vola in mezzo l’ uccello segnale dell’ augurio.

Nel rovescio di questo bellissimo vaso sono dipinte due Amazzoni combattenti contro di un guerriere a cavallo. — Candelori.

TAV. LXXVII. LXXVIII.

Vaso grande a due manichi, Hgure nere ^ bianche e purpuree. — Feoli in Roma.

Bacco 5 barbalo e chiomato, cinto di nobile pallio tiene nella mano destra il cantaro a due alte anse. La sua testa è coronala di pampani: ha calzari di foggia dignitosa con labbri ripiegati sull’ orlo. Fanno corteggio al nume le due figure ammantale, seguaci suoi. Bacco mostra di togliere in protezione l’ individuo, che sta riverente nel suo cospetto, e ne ode le sacre parole: la cervella, di lui fedele compagna, e animale gralissimo a quel dio, il fa riconoscere per lo stesso personaggio eroico figurato nella tav. Lxxv. Lxxvi. Una dea non qualificala da simbolo speciale, sta rivolta inverso il lato, dove pugnano due guerrieri astati: P uno imbraccia scudo beotico } l’altro, il favorito dei numi, porta lo scudo medesimo che lo distingue nelle due precedenti tavole. Gli uccelli volanti intorno, qui stanno por presagio di ventura j laddove i galli, collocali sull’ ornalo che ricorre intorno le anse, vi simboleggiano il contrasto e la gara. Nello spazio di sot’.o ai manichi una