Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/137

Da Wikisource.

madre, riceve da essa l’ armatura fallagli da Vulcano, il giovine eroe con gladio o parazonio al fianco gih tiene in sue mani la corazza: Telide gli presenta l’elmo, Tasta, e lo scudo poggiato in terra _, di cui tocca r alto con le somme dita della destra. Dietro Achille, il vecchio padre Peleo, cinto il capo di benda purpurea, s’appoggia alio scettro.

2. Nella faccia opposta del vaso si ripete il medesimo soggetto, fuorché Achille vi comparisce barbalo: Peleo vi porge gli schinieri. Vedasi per confronto

tav. LXXXVHI. 1. 2.

3. Altro vaso parimente trovato a Chiusi. Vi sono rappresentate quattro figure consimili, l’ una dietro air altra, in atto di andare a gran passo colla chioma sventolante: sembrano genj infernali, armati di asle a punta ^ colle quali inseguono i malvagi. Sì fatte figure sono molto frequenti anco nei vasi di Vulci di terra grossa, di graffio profondo, e di cattiva vernice, segnali tutti di decadenza neirarte, e di non molla antichità. Tal è anche il vaso che qui espongo per sagi^io.

4- Balsamario a palla figurato con i soliti animali emblematici: anch’ esso di Chiusi.

TAV. LXXXIII.

Anfora a due manichi, trovata negli scavi di Sarteano presso Chiusi.

Isella zona superiore sul ventre del vaso sono fi