Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/145

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in cnmbio d’ altro scetlro, può essere lo stesso ut i\<:( morii Bacco Zugieo o Plutone: linai mente le due

Ir donne scel Irate saranno Ecute e Proserpina, elio le I antiche leoijonie hen di.slini;uono por divinità Sfparate l’ una dall’ altra, a causa delP origine diversa. Cile desse sieno de:’, cunie le altre figure dcscrille sono veri dei, lo i.iaiiostr.« il diadema, distintivo sacro, col quale hanno cinta la lesta; Kiddove Orfeo, uomo mollale, è il solo in questo colloquio che siavi privo di heiida.

Ercole in quadriga retta da lolao è il Lei sog-jello nobilmente dipinto neir altra faccia del vaso. Nel fregio supeiiore da una binda si a eie figurato Ercole stesso combattente con l’aiuto di Minerva: dalT altra parte una pugna Ira guerrieri j.edoni e altri coaibat:lilori in quadriga.

Ciascuno dei vasi posti fin’ ora dinanzi agli occhi dcbbe aver mostrato agi’ intelligenti con quale e qu<into buon gusto siavi trallnta sempre la parte ornativa. Non parlo delle fui me nobdi, sempiici, corrette’ e alle volte grandiose del vasellame. L’arte sola di compartire a proposito gli ornamenti accessoti quanto sia propria, elegante^ adorna, e vestita di belle fantasie, il vede ognuno per questi e altri moltissimi esemplari de’ vasi di Vulci, tutti pili o meno fregiali con pari diligenza e squisitezza di belli ornali.