Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/162

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tHibitiwe, che dessi m,n siono general {i,ool€ vwi vasi etruschi di manifattura locale,

TAV. XCVl.

f. In questa rarissima tazza del musco privato del Sig. Pr. di Canino, figure nere, bianche e pavor.azze^ si rappresenta al vero un convoglio funebre.

A sinistra di chi guarda si vede la porta della terra, «laonde è uscito il convoglio per accompagnare il morto alla destinatagli sejtolliira. Cinque figure militari armate d’elmo e di clipeo, con lancia abbassata, seruono mesti il carro funebre tiralo da due mule. Sul carro sta disteso il defunto barbato coperto di una coltre con volto scoperto, e con acconcio ornamento in lesta, che può essere il serto funebre. Due giovanetti d"’ ambo i sessi, che vogliono aversi per lì’di, stanno sedenti dall’uno e dall’altro lato sopra il feretro custodi del corpo, seguitato appresso da uno de’ pifi prossimi parenti cinto del pallio, e in atteggiamento di duolo. Gli va dietro il libicine con due tibie alla bocca, consueto accompagnatore dei funerali. Due prefiche fanno il tiibolo piangendo. Ivi presso è il luogo della sepoltura: vi si vede bene figurala la porta slessa della grotta con albori attorno, indicanti silo campestre. Vedi tav. lvi. i. 2.

2. Vaso grande a due manichi a colounetlc, forma nuu consueta ira i volcenti; fij^ure nere, rosse e biauche. — Tr. di Caaiuo.