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d’ arco o di clara. Al loro fiancjo ima sfinge alala e un leone.

5. Piccolo balsamario, figure nere e rosse. — Gaadeiori.

Genio alato con ali distese, e un’ oca da presso. Vedi tav. xcix. io.

Produco in questa tavola altri esemplari di vasi che possono aversi meno dubbiamente per etruschi. Tal è per fermo la tazza ov’ è figurato il convoglio funebre: scena al tutto locale e conforme al costume etrusco. Le figure virili ben barbate mostrano di più con certezza, che l’uso della barba era tult’ ora comune in Etruria all’ epoca di quel dipinto: uso che si mantenne anche in Roma fino alla meta del quinto secolo ’’^. —. Il dipinto figurato num. /\. ripresenta la solita scena dei due genj buono e malo contrastanti fra loro: benché quivi si veda bene a proposito come il simbolo andava alterandosi dalle sue primitive fogge per fatto degli artefici, pigliando forme che sentono sì visibilmente della maniera secondaria dell’arte. Quella clava, nò quell’ arco scitico, non sono affatto del primo mito. Mostrerò appresso quanto più maggiormente r arte grecizzante cangiasse di poi in opere di scultura le forme antiche.

TAV. XCVII.

Coppa grande a due anse di argilla piuttosto grave u6 Vedi Tom. ii. p. 206. iu oltre p. 266. 267.