Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/185

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qucsl’ unico aspcllo Io abbiamo vcdulo figuralo in tulli i monumenti fin’ ora esposti: non divcrsamenle nelle nicdnglie di Populonia ’27 \q Gorgone, anziché per una immagine del disco lunare, come opinava l’ Eckel, si vuol riconoscere per un emblema di Bacco, il dio grande, venerato in Elruria altamente, quanto almeno Osiride era riverito in Egitto ^^^. Ambedue nature delT anima universale del mondo ^ e dello spirito motore delle sfere j rappresentazioni della suprema forza generativa della natura 5 divinila insieme celesti ed infernali 5 ora generatori d’ ogni eccellenza vitale, ora distrutlori inesorabili j in somma sì pieni di atlributi e buoni e malvagi, che sopra tutti gli altri iddii delf etrusca ed egizia mitologia venivano coltivati dai mortali.

Qui torna a proposito ripetere ciò che dissi nel testo Tom. II. p. 253-54- — L’ uso dei vasi dipinti sotterrati nei sepolcri appresso al morto esser derivato dal cullo e dai misteri di Bacco. L’osservatore imparziale^ non preoccupato d’idee sistematiche, ne trova esso stesso )a prova, e insieme la conferma^ negli esemplari dei vasi,

127 Vedi tav. cxv. ir.

128 Al niomenlo di porre in torchio questo foglio viene a inia notizia opportunamentCj che in una palerà del Sig. Pr. O. Gerhard, dov’è Bacco e Scniele, e in un frammento di altra patera del Cav. Thorwaldsen, Bacco -vi porta il soprannome etrusco, ignoto per l’ innanzi, di iHYvlSYS, Phiiphluns: dal qual titolo divino, uno dei tanti che competevasi a Bacco j non male si può presumere che pigliasse il suo nome Populonia.