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6. Leone sedente nella solila positura di guardiano e difendilore: piccola statua notabile pel corretto diseguo antico.

7. 8. 9. Tre facce d’ uguale foggia, dimensione, e ornato, che unite insieme formano un tripode o sottopiede, il quale sosteneva il fusto di un candelabro ad uso religioso. Nella prima faccia num. 7 sta eflìgiato Ercole giovane ed imberbe, coperto della sua leonina al di sopra d’ una veste succinta a mezza coscia: strigne con la destra non so qual cosa figurata^ che ben potrebbe rappresentarvi l’arco piegalo da saettare, come nella lav. xxxi. i. Nell’altra faccia num. 8 si ravvisa chiaramente Giunone, salvatrice: vestita di lunga tunica, ella porla in capo una pelle di capra cornuta y che le pende giù da ambo i lati lungo le membra del corpo: i suoi calzari sono a punta: nella sinistra imbraccia lo scudo ’7,

La terza lamina num. 9 presenta un’ altra dea coperta di ampio peplo, clie le discende dalla sommila della testa fin quasi all’ estremila della tunica: solleva con la mano sinistra la veste, mentre con la destra distende alquanto il suo peplo: gesto non dissimile a quello della diva efiigiata nelle antiche figuline di Chiusi tav. xxi. 8. Non avendo simbolo suo proprio tengo per ignota questa dea.

Tutte e tre le lamine descritte sono cesellate con

27 Lino Sospìta. . . cimi pelle caprina, cumhasla, cum scululo, Clini calccolis rcpandis. Cicer. de Div, i. 29.