Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/49

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.37 chio a due ruote col suo limone ■ in oltre quelli dello sole code dei cavalli e delP auriga. — Museo di Perugia.

3. Una divinila con barba cuneiforme_, e con capellatura prolissa, vestita d’ una tonicella slretta alla vita fino a mezza coscia, e armata di folgore nella destra: con la sinistra preme fortemente il capo d’ un uomo, al pari barbato, che a bocca semiaperta mostra sentire il duolo del ricevuto colpo. Il dio o ( Tenditore è certamente uno dei nove iddii, che secondo la dottrina etrusca avevano facoltà di tirare il fulmine: la figura percossa, di tanto minore statura a petto del nume, debb’ aversi per umana, anziché per divina: forse erasi questo un mito particolare etrusco. Lamina mollo guasta nel Museo di Perugia.

4. Uomo ignudo curvalo colle braccia distese verso terraj quasi come in atto di chiamar fuori le anime per invocazioni e scongiuri: ha lesta giovanile, con acconciatura del capo inanellata a guisa di femmina. La statuetta è di buon lavoro, e di stile non troppo ligido, indicante un’ arie migliorata. In fatti per quesli bronsi medesimi, che vado esponendo, si può ben conoscere j che l’essere al lutto ignudo le figure non è il carattere proprio dello siile etrusco il più antico. — Museo di Monaco.

5. Lamina sottilmente tirata a martello, che ricopriva il piede intero di un mobile. — Museo di Perugia.