Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/59

Da Wikisource.

47 ì4. TJn dio indigcle sembra quivi rappresentalo sotto le forme di Ercole giovane e imbeibe: coti la sinistra ^lù distesa tiene per le /anipe una agrieliina. Potrebbe credersi un Lare, cui si confà bene (xjt siuibolo 1’ agnella. — Galleria di Firenze.

9. Figura nuda muliebre portarle in capo il calcalo, O paniere sacro; ha iscrizione incisa nel petto fl’IlOYM, MiLtìiina.

Il presente disegno è sialo calcato sopra quello clic fu tratto dall’originale nel 1753, benché non troppo accuratamente ^ come si vede ^^. Il canestro sacro ’^a bensì manifesto, che la figura qui simboleggiala teneva convenienza alcuna coi misteri: l’iscrizione Mìlthina è la ttejsa che si legge per titolo di sejjolcri^ e sopra le patere, arredi dell’esequie; formula, comò pare, d^ espiazione e di pregliiera. Vedi tav. xlviii. Tom. II. p. 220.

. ■ TAV. XXXVI.

I. 2. Un giovane cinto del pallio con alti calceì; nel modo che suol esser messa comunemente la turba dei Lari in bronzi toacanici. Statuetta di bella semplicità. — Galleria di Firenze.

32 Si trova nella biblioteca del fu Proposto Venuti di Cortona, per enU"o un libro intitolato Conversazioni di Livorno^ con questa noia: « Statua trovata pochi giorni avanti del dì 11. Marzo lyoS. che il detto giorno fu presentata nella conversazione tenuta in Livorno da un celebre autiquario oltramontano, che dimorava da qualche mese in Firenze. " ■ — (Abbiam già avvertilo alla p. 7. n. 3, che in questa nostra edizione ì disegni seno di minor dimensione). Toyi. III. 5