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Non debbo passare sotto silenzio certo numero di pezzi di bronzo mollo più singolari nel museo del Pr. di Canino. Per l’ unione di sì fatti pezzi, trovati insieme, si conosce che dessi formavano come un gran cerchio, il quale, nella sua integrità, slava Osso per molte punte dello stesso metallo sopra una ruota, o disco di legno che si fosse: questo legno trovossi imputridito. I mentovati pezzi hanno di larghezza circa quattro pollici, quanto era la grossezza della ruota: una fila continuala di piccole oche in rilievo ricorre luti’ intorno alle due estremità laterali: nel mezzo stanno prostrate e confitte figure virili di mezzo palmo incirca nude e barbate, in attitudine di pena; e tra r una e l’altra figura umana alternatamente stanno poste figure di due specie di quadrupedi: l’uno di essi può essere l’ Ippopotamo; l’altro, parimente esotico, mostra ugual natura feroce: entrambi tengono spalancata V orrida bocca per indizio dell’ appetito loro divoratore.

Niente meno singolare è un lungo fregio alto forse a tre pollici di bronzo, il quale si piega da più lati mediante acconci mastietti dello stesso metallo: il fregio di getto fatto a traforo rappresenta più file raddoppiate di piccole oche, sotto le quali sono poste altre file di piccole figurine in forma di larve. 11 tutto è assai rozzamente lavorato.

È cosa manifesta che i bronzi qui descritti non han potuto servire che per la sola mostra ed apparato: il luogo dove furono ritrovati, con altre molte