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114 Storia dei Mille narrata ai giovinetti

l’ottobre avanti aveva tentato la rivoluzione a Bagheria presso Palermo, e che lasciato quasi solo era fuggito dall’isola a Genova. Ma ora tornava portabandiera dei Mille. Egli dunque con sei militi della 6ª andò al centro della 7ª salutato da questa con molto onore. E allora alla bandiera fu tolto per la prima volta l’incerato da Stefano Gatti mantovano. Sfavillarono al sole da una parte del drappo, ricchissimi nei tre colori, emblemi d’argento e d’oro che figuravano catene infrante e cannoni ed armi d’ogni sorta, con su un’Italia, in forma d’una bellissima donna trionfante colla corona turrita. E dall’altra parte, a lettere romane trapunte in oro, spiccava questa leggenda:

A GIUSEPPE GARIBALDI

gli italiani residenti a Valparaiso

1855.

Su tre grandi nastri pendenti dalla cima dell’asta tutto bullettine d’oro, brillavano pure d’oro tre parole che allora facevano sospirare come roba da sogni impossibili ad avverarsi, tre cose che ora perchè si hanno pare siano sempre esistite: Indipendenza, Unità, Libertà. Allora volevano esprimere semplicemente delle speranze e dei voti, ma dicevano insieme che i donatori di quella bandiera, in quelle terre d’America da dove veniva, tra i nativi e gli stranieri, sentivano più amari che in Italia il rammarico, la vergogna, il danno di non avere un nome patrio come gli inglesi, i francesi, gli spagnuoli, tutti gli europei emigrati come loro, pur sentendosi, da lavoratori, pari e