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Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/121

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106 dei fatti de’ langobardi

stretto ad assentire alla morte del re. Perciò Rosmunda, mentre Alboino prendeva saporitamente il sonno pomeridiano, intimò nel palazzo profondo silenzio, e sottraendo le altre armi tutte, legò stretta la spada1 di lui alla testa del letto, in guisa che non potesse essere nè tolta, nè sfoderata; poi, giusta il consiglio d’Elmichi, quella crudelissima di tutte le fiere, introdusse l’uccisor Peredeo. Quando repente si scosse dal sonno Alboino, e presentendo la sventura che gli sovrastava, portò rapidamente la mano alla spada, la quale non potendo egli sguainare per essere strettamente legata, abbrancò invece uno sgabello da piedi, con quello per qualche tempo stette in difesa. Ma ahi sciagura! quest’uomo bellicosissimo e di sommo ardimento, non potendo usare il suo valore contro dell’assassino fu scannato al pari di un imbecille: per tradimento di una donnicciuola perì colui, che per la uccisione di tanti nemici riuscì famosissimo. Il suo corpo con immenso pianto e lamentazioni dei Langobardi fu sepolto sotto i gradini di una certa scala contigua al palazzo. Era egli di statura alta, e le for-

  1. Spatham, d’onde venne l’italiano spada.