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libro iii. capo xiii. | 139 |
peratore confutò gli errori di Eutichio, vescovo della medesima città, intorno alla Resurrezione. A questo tempo ancora Faroaldo primo duca di Spoleti assalì Classi1 con un esercito di Langobardi, e spogliata quella opulenta città di tutte le sue ricchezze, lasciolla del tutto ignuda2.
CAPO XIV.
Della morte del patriarca Probino.
Morto poi in Aquileja il patriarca Probino,[A. D. 579.] il quale avea governato un solo anno la Chiesa, fu eletto in suo luogo Elia sacerdote3.
- ↑ Questa città era situata tre miglia distante da Ravenna, fra mezzogiorno e levante. Augusto l’avea edificata ivi mantenere una flotta, onde difendere il mare Adriatico; dal che appunto fu essa chiamata Classes (Ved. Veget. 4. 3., e Murat. ibid. p. 506.). Ora Chiassi.
- ↑ In questo ducato si compresero la capitale Spoleti, Norcia, Rieti, Ameria, Città di Castello, Gubbio, Nocera, Fuligno, Assisi, Terni, Todi, Narni. Da lì a qualche tempo tutta l’Umbria settentrionale, con Camerino capo della medesima, fu unita al predetto Ducato e signoreggiata dai Langobardi (Murat. loc. cit.).
- ↑ Questi celebrò un concilio nell’isola di Grado, coi vescovi suoi suffraganei, nel quale fu determinato, che la sedia metropolitana d’Aquileja fos-