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CAPO XXVII.

Come il re Autari mandò un esercito in Istria, e come i Langobardi presero l’isola Comacina.

A questo tempo il re Autari inviò un esercito in Istria, del quale fu scelto capitano Euino duca di Trento. Costoro dopo d’aver predato e incendiato per un anno intero, fatta la pace, recarono al re grande quantità di denaro. Intanto altri Langobardi assediavano nell’isola Comacina1 Francione maestro de’ soldati, il quale fu uno de’ partigiani di Narsete, ed ivi si mantenne pel corso di venti anni. Francione, dopo sei mesi d’assedio, consegnò l’isola ai Langobardi, e poi, giusta il suo desiderio, licenziato dal re, se n’andò colla moglie e coi bagagli a Ravenna. In quella isola si

    ritivo del presente capitolo; tanto più che ajuta eziandio l’opinione del Muratori (ibid.), il quale mostra di non credere la ritrattazione dei predetti vescovi, perchè quelli di Sabione, Belluno, Concordia, Trento, Verona, Vicenza e Trevigi si dichiararono piucchè mai pertinaci propugnatori di quello scisma.

  1. Il nostro testo Amacina, ma è da preferirsi Comacina. Quest’isola era un luogo forte nel lago di Como.