Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/74

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libro i. capo xxvii. 59

rovina, come si vide in appresso. Allora i Langobardi fecero sì grande bottino, per cui crebbero a dismisura in ricchezza: e la gente dei Gepidi talmente si sminuì, che da quel tempo in poi non ebber più re; ma tutti quanti sopravvissero a quella guerra o furono sottomessi dai Langobardi, o anco al dì d’oggi gemono sotto il duro giogo degli Unni che possedono la loro patria. Intanto aumentossi per ogni dove la gloria del nome d’Alboino, cosichè non solamente presso la nazione dei Bavari1 e dei Sassoni, ma fra le genti della medesima favella si celebra ne’ versi loro la liberalità e la gloria di lui, non che la sua fortuna e virtù militare2. E si narra da molti anco a’ nostri giorni, che alcune armi particolari sotto di lui furono fabbricate.

  1. L’originale Baioariorum, altri Bauiuariorum.
  2. Tacito (ibid. 2) nota questo costume: Celebrant carminibus antiquis, quod unum apud illos memoriae et annalium genus est.